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Sì alla targa in Comune alla consigliera Prc scomparsa. Ma senza la parola "antifascista"

Gli amici di Silvia Broncolo, nel decennale dalla morte, avevano chiesto uno spazio pubblico da dedicarle. Niente via, ma arriva una targa. Però senza il testo concordato. I familiari: "Un'assurda censura, non saremo alla cerimonia"

Riceviamo e pubblichiamo una lettera da parte di chi ha richiesto l'intitolazione di uno spazio pubblico a Cortona per Silvia Broncolo, in occasione del decennale dalla scomparsa, a firma "Amiche ed amici, compagne e compagni insieme ai familiari di Silvia".

Chi era Silvia Broncolo

Silvia Broncolo moriva il 13 dicembre 2009, all'età di 39 anni. Era stata a lungo consigliera comunale del Prc (Partito Rifondazione Comunista) di Cortona e dirigente provinciale del Prc Arezzo. In vista dei 10 anni dalla scomparsa, i conoscenti si erano mossi chiedendo al Comune cortonese guidato dal sindaco Luciano Meoni l'intitolazione di uno spazio pubblico alla sua memoria.

Intitolazione di una via a Silvia Broncolo: polemica politica

Ne era nata una querelle, con FdI Cortona che aveva proposto di intitolare, oltre a una via a Silvia Broncolo, una anche a Giorgio Almirante, storico segretario del Movimento Sociale Italiano.

FdI: "Una via a Silvia Broncolo, ma anche una a Giorgio Almirante"

Il circolo Prc di Cortona aveva risposto al gruppo Fratelli d'Italia che la sua richiesta era stata strumentale.

"Strumentale la richiesta di intitolazione di una via a Giorgio Almirante"

La lettera degli amici di Silvia Broncolo

In occasione della ricorrenza del decennale della scomparsa di Silvia Broncolo (13 dicembre 2009), lo scorso 21 novembre le amiche e gli amici, le compagne ed i compagni di partito, i familiari e tanti che la conoscevano, hanno formalmente presentato una richiesta al sindaco per intitolarle uno spazio pubblico.

Il sindaco si è però dimostrato propenso a dedicarle una targa commemorativa, da consegnare ai genitori in occasione del consiglio comunale del 18 dicembre e da appendere nelle pareti del palazzo comunale.

Per evitare inutili polemiche, visto anche il precedente tentativo di strumentalizzare la nostra richiesta da parte di Fratelli d'Italia, che chiedevano l'intitolazione di una strada a Silvia ed una ad Almirante, abbiamo chiesto un incontro con il sindaco per proporre una dedica che ricordasse chi era Silvia.

L'11 dicembre siamo stati ricevuti dal sindaco e, uniti tutti dallo stesso obiettivo di ricordare un'amica, una consigliera comunale, una compagna di partito, una figlia, una sorella, abbiamo concordato con il primo cittadino di ricordarla nel modo che sicuramente anche lei avrebbe voluto: antifascista e comunista. Il sindaco ha dato la sua parola.

Ci sono state strette di mano. Tutti d'accordo: nel consiglio comunale del 18 il sindaco avrebbe regalato la targa con questa dedica alla famiglia in ricordo del suo impegno politico e istituzionale. Due giorni fa, 14 dicembre, apprendiamo che la dedica non sarà quella concordata con il sindaco ma una più generica dove assolutamente non possono comparire parole come "antifascista" e "comunista" anche se queste erano le parole più giuste per descrivere una persona che non c’è più, parole giuste anche secondo il sindaco che la conosceva bene.

Ma tant'è. Hanno messo il veto. Hanno censurato la parola antifascista come fosse un'offesa, come fosse un insulto, dimenticandosi di ricoprire un ruolo istituzionale avendo giurato su una Costituzione democratica e antifascista. Non ci saremo, non ci sarà nessuno di noi in sala del consiglio ad assistere ad un gesto vuoto ed autocelebrativo. Noi Silvia la ricordiamo nei nostri cuori, sinceramente, ce la ricordiamo com'era: antifascista e comunista.

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