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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Carni bianche, la cortonese Alemas registra un aumento del 40 per cento durante il Covid19

L’aumento dei consumi è registrato dalla storica azienda che è leader in Toscana nel settore avicolo. A fare da contraltare è l’annullamento di sagre e feste che ha causato un danno all’economia locale

Un +40% nel consumo di carni bianche durante il periodo dell’emergenza sanitaria. Il dato è fornito dalla cortonese Alemas, leader toscana nel settore avicolo, che nei mesi del lockdown ha registrato un forte aumento della distribuzione di polli, galline e altri animali nei mercati di tutto il centro Italia. L’azienda, nata nel 1957 e con sede in località Vallone, fa affidamento su una rete di quindici allevamenti diffusi tra le provincie di Arezzo, Siena e Grosseto dove il lavoro è proseguito anche nel corso dell’emergenza sanitaria per assecondare i bisogni dei consumatori e per rispondere con prontezza alle loro richieste, portando avanti un attento ciclo produttivo dove è posto al centro il benessere di animali cresciuti all’aperto, con alimentazione naturale e anche senza antibiotici. In quest’ottica, i primi dati registrati da Alemas confermano l’incremento dei consumi domestici di carni bianche soprattutto in terra d’Arezzo, con i mesi di aprile e di maggio che hanno registrato un +40% rispetto allo stesso periodo del 2019.
A fare da contraltare a questi risultati positivi è l’attuale annullamento di sagre e feste paesane che configura un danno per gli organizzatori, per le comunità locali e, in generale, per il comparto economico che forniva i prodotti alimentari ai vari eventi. Queste manifestazioni, diffuse capillarmente sull’intero territorio regionale, rappresentano spesso un’occasione per valorizzare le tradizioni locali e la cultura contadina, con un indotto importante per numerose aziende: Alemas, ad esempio, da sempre porta il proprio contributo con la fornitura in tutta la Toscana di migliaia di capi di oche e di anatre. Su questi due prodotti tipicamente estivi, invece, il mese di giugno si è chiuso rispettivamente con un -39% e -35% in confronto ai consumi degli scorsi anni, configurando ora forti difficoltà nello smaltimento di una produzione in eccesso che, seguendo i ritmi della natura, era stata pianificata prima dell’emergenza sanitaria e che ha subito uno stop imprevedibile fino a pochi mesi fa.

"Le sagre e le feste - commenta Andrea Lazzeri, responsabile della logistica di Alemas, - configurano occasioni importanti per la valorizzazione della cultura e dei prodotti locali, dunque la loro mancanza rappresenta un impoverimento sociale, culturale ed economico per il territorio. L’invito, dunque, è a non perdere la ricchezza delle tradizioni e a godere della gastronomia tipica dell’estate anche in questa insolita stagione, riproducendo l’atmosfera delle sagre attraverso piacevoli momenti conviviali come, ad esempio, i barbecue all’aperto dove tornare ad apprezzare i piaceri della socializzazione e della condivisione di sapori".

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