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Cortona. Il M5S chiede la risoluzione del contratto con Sei Toscana: mozione al vaglio del consiglio comunale

Nella prossima seduta del consiglio comunale cortonese, che avrà luogo venerdì 4 maggio, verrà discussa la mozione presentata dal MoVimento 5 Stelle per chiedere la risoluzione del contratto di servizio per la raccolta dei rifiuti, tra ATO Toscana...

Nella prossima seduta del consiglio comunale cortonese, che avrà luogo venerdì 4 maggio, verrà discussa la mozione presentata dal MoVimento 5 Stelle per chiedere la risoluzione del contratto di servizio per la raccolta dei rifiuti, tra ATO Toscana Sud e SEI Toscana.

La mozione, frutto del lavoro di tanti attivisti, legali e portavoce del M5S delle tre province di Arezzo, Siena e Grosseto, è stata presentata dopo aver esaminato attentamente quanto emerso dagli ultimi decreti prefettizi di proroga del commissariamento del contratto tra Sei e Ato Toscana Sud, "dove - fanno sapere dal Mov. - emergono profili di criticità riguardanti la struttura di Sei, la corretta applicazione del contratto di servizio, la possibilità di continuare a mantenere gli impegni contrattuali da parte della società, la qualificazione dei soci industriali di Sei, necessaria per poter fare gli investimenti, e addirittura gli equilibri di bilancio. La risoluzione del contratto, viste le inadempienze contrattuali da parte del gestore Sei Toscana, non comporterebbe penali da pagare da parte dei comuni che al contrario potrebbero addirittura chiedere il risarcimento per i danni provocati dalle inadempienze del gestore. Sei, inoltre, dovrebbe continuare a fornire il servizio fino al completamento della procedura per un nuovo affidamento. Quanto emerge infatti dai decreti prefettizi, a sua volta basati sulle relazioni dei commissari straordinari, è un quadro rischioso per il regolare svolgimento del servizio di raccolta rifiuti nei nostri territori, considerando anche la recente inchiesta “Clean City” che ha portato all’arresto del direttore di Ato Toscana Sud e l’allontanamento di alcuni dirigenti di Sei, che secondo i magistrati avrebbero “inquinato” la gara per l’affidamento del servizio facendo in modo che Sei risultasse vincitrice e quindi affidataria del contratto di servizio".

Il MoVimento 5 Stelle aveva presentato una mozione per chiedere la risoluzione del contratto già nei primi mesi del 2015, dopo aver esaminato la gara, il contratto e i successivi provvedimenti dell’autorità d’ambito, evidenziando quegli elementi che sono stati poi ripresi dalla magistratura fiorentina ed inseriti nei provvedimenti a carico del direttore di Ato e dei vertici di Sei Toscana.

"Purtroppo - continuano gli attivisti - la prima volta nessuno ci ha ascoltato ma oggi, visto quanto emerge dalle relazioni dei commissari, vogliamo tendere nuovamente la mano ai nostri amministratori dandogli la possibilità di prendere finalmente la parte degli interessi dei cittadini e non più delle coop rosse che compongono Sei ed evitare di esporre i comuni e la cittadinanza ai danni che con ogni probabilità scaturiranno dalla complessa situazione di crisi che sta attraversando Sei Toscana".

“A Cortona quando abbiamo provato a discutere di Sei abbiamo visto un forte irrigidimento da parte del Pd e della giunta, addirittura in Consiglio Comunale il sindaco e gli assessori sono arrivati ad abbandonare l’aula quando nel 2015 abbiamo discusso la mozione per chiedere l’annullamento del contratto con Sei, e poi i fatti ci hanno dato ragione - spiega Matteo Scorcucchi consigliere comunale del M5S che continua - questa volta vogliamo sperare che non facciano nuovamente la stessa pantomima e che i nostri amministratori si interessino finalmente a questo tema con obiettività e mettendo al primo posto gli interessi dei cittadini e non delle coop rosse che compongono Sei vicine al Pd. Se anche questa volta il sindaco e la sua giunta preferiranno continuare a voltarsi dall’altra parte dovranno poi prendersi le proprie responsabilità quando il sistema non reggerà più e si dovrà mettere mano al portafoglio dell’ente e quindi dei cittadini per salvare Sei. Infatti, nonostante l’inchiesta e le raccomandazioni dell’ANAC, il prefetto nei suoi decreti afferma che ad oggi non si è fatto nulla da parte di Ato Toscana Sud né di Sei per stabilire i criteri e le modalità per il controllo della corretta applicazione del contratto di servizio e tutto questo è responsabilità dei nostri amministratori”.

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