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Perché al paziente della Fratta non era stato fatto subito il tampone? La spiegazione

Sono stati molti coloro che si sono chiesti come sia stato possibile che il paziente di Foiano ricoverato alla Fratta non avesse avuto subito la prova del tampone per il coronavirus

Perché all’arrivo alla Fratta al paziente non è stato effettuato il tampone? Questa la domanda che si rincorre da quando è arrivata la conferma che un paziente residente a Foiano della Chiana, con un quadro clinico complesso è risultato positivo al tampone per il coronavirus. L'interrogativo è sorto perché l'uomo è stato ricoverato con problemi broncopolmonari dal 3 marzo scorso, ma solo al momento dell'aggravamento si è fatto il tampone. Questo ha posto in condizioni di possibile contagio i sanitari che lo hanno avuto in cura, i familiari, i visitatori di quella stanza di degenza e di altri luoghi ospedalieri che l'uomo può aver visitato.

La risposta, a livello sanitario è questa:

"Il paziente di Foiano quando è arrivato alla Fratta non rispondeva ai criteri indicati dalla Regione per il tampone, poi l'evoluzione clinica ha cambiato la situazione e si è verificata l'indicazione ad eseguirlo”.

La positività del tampone e le contromisure di prevenzione alla Fratta

Saputo della positività sono scattate le procedure di prevenzione del contagio all'interno dell'ospedale e in particolare degli ambienti dove l'uomo è stato ricoverato. Dalla Asl fanno sapere che tutti gli ambienti sono stati sanificati. L’azienda ha predisposto immediatamente l’autoisolamento del personale interessato oltre ad accertamenti e provvedimenti precauzionali per i pazienti, i familiari ed i visitatori della stanza di degenza.

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